sabato, Aprile 20 2024

Boccaccio nel Decamerone racconta, nella sua quarta favola ambientata ad Arezzo, di come Tofano, un ricco uomo, sposato con una donna bellissima di nome Ghita ben presto divenne geloso di lei senza motivo. La consorte pensò perciò di farlo morire del male del quale aveva paura senza motivo, ed essendosi accorta che un bel giovane la corteggiava, segretamente incominciò a frequentarlo. Avendo il marito, tra i molti vizi, anche quello del bere, Ghita ogni volta, dopo averlo messo a letto, ne approfittava per andare a casa dell’amante, non molto lontana dalla propria.

Un giorno Tofano, accortosi dell’inganno escogitò allora uno stratagemma: stette senza bere tutto il giorno, e la sera fece finta di essere ubriaco come non mai. La donna cadde nel tranello, e mise a letto il marito, credendolo ebbro; poi uscì di casa e dimorò con l’amante fino a tarda notte. Quando Ghita tornò, la porta dell’abitazione era stata sbarrata dal’uomo, che per coglierla sul fatto, appostatosi affacciato alla finestra, aveva intenzione di non farla rientrare, svergognandola di fronte a parenti e vicini. La sposa lo supplicò invano ma di fronte all’ennesimo diniego minacciò di buttarsi nel pozzo posto di fronte alla loro casa. Nel buio della notte fece finta di gettarsi, e lanciando un grosso sasso all’interno della cavità, simulò il tonfo sordo del proprio corpo con l’impatto con l’acqua, spingendo così Tofano ad uscire in strada di corsa. Al che la donna nascostasi dietro l’uscio, senza essere vista, ritornò dentro casa chiudendosi dentro, e affacciatasi alla finestra cominciò a gridare per farsi sentire dai vicini, dicendo: “Quest’uomo torna a casa la sera a quest’ora ubriaco, e si addormenta per le taverne!”  I vicini rimproverarono Tofano e più tardi giunsero anche i parenti di Ghisa che lo picchiarono. Da allora Tofano promise di non essere più geloso e di farle fare quello che desiderasse.

La tradizione popolare vuole il pozzo descritto da Boccaccio esistente ancora oggi, in Via dell’Orto, conosciuto da tutti come il Pozzo di Tofano.

Previous

Il Magnifico mangione

Next

Pistoia e la sua Via Abbi Pazienza!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Controlla anche